Questione di scelte



Questione di scelte

 
Se ci pensiamo scegliere è un attività che compiamo ogni giorno, da quando ci alziamo dal letto fino a quando andiamo a dormire. Tante sono le scelte quotidiane che ci troviamo ad affrontare, da quelle più semplici, banali e necessarie a quelle più complicate, controverse in cui ci giochiamo la vita. Ed oggi è proprio di queste ultime che vorrei parlare.

Scegliere forse è una delle cose più difficili e spesso, in molte occasioni della nostra vita, ci paralizza e quello che ci rimane o è non scegliere oppure scegliere a caso. Scegliere diventa difficile nel momento in cui si vuole cercare di fare sempre la cosa giusta, oppure pretendere di conoscere subito le conseguenze della scelta fatta. Purtroppo dobbiamo prepararci ad una cruda realtà, che facilmente noi umani riusciamo a mandare giù: la prima è che non possiamo capire tutto, non potremmo mai sapere in anticipo se la scelta che faremo ci dia le certezze che aspettiamo o ci renda felici in quell’istante, mentre la seconda è che non possiamo avere tutto subito, come quando decidi di seminare il terreno, i frutti li potrai vedere piano piano nel cammino.

Ti piace vincere facile eh?

Forse a questo non ci avevo mai pensato, ma la scelta interroga in primo luogo la tua libertà, altrimenti non si può parlare di scelta ma di costrizione, condizionamento, ricatto. Quanto ti senti libero nelle scelte che devi prendere? Quanto senti che li si gioca la tua libertà?

Gli ingredienti fondamentali sono saper ascoltare i propri desideri più profondi, avere coraggio ed essere disponibili.

“Quando ebbe finito di parlare, disse a Simone: «Prendi il largo e calate le reti per la pesca». Simone rispose: «Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla; ma sulla tua parola getterò le reti». E avendolo fatto, presero una quantità enorme di pesci e le reti si rompevano. (….) Al veder questo, Simon Pietro si gettò alle ginocchia di Gesù, dicendo: «Signore, allontanati da me che sono un peccatore». Grande stupore infatti aveva preso lui e tutti quelli che erano insieme con lui per la pesca che avevano fatto; così pure Giacomo e Giovanni, figli di Zebedèo, che erano soci di Simone. Gesù disse a Simone: «Non temere; d'ora in poi sarai pescatore di uomini». Tirate le barche a terra, lasciarono tutto e lo seguirono.”

Simone (che prenderà in seguito il nome di Pietro), come anche gli altri discepoli che erano lì con lui, scelse di lasciare tutto e seguirlo, che pazzo! Lasciare un lavoro, quello di pescatore, che possiamo definire il suo porto sicuro, un po’ come il "posto fisso statale". Simone lascia tutto quello che per lui era un' abitudine certa per qualcosa che ancora non conosceva, per qualcosa di nuovo, ma attenzione, Pietro non lo fa senza senso e da sprovveduto, lo fa perché nel momento in cui è meno soddisfatto della sua vita ed sta andando avanti ad accontentarsi, davanti a lui appare Qualcuno di credibile, qualcuno che gli aveva appena dimostrato che nella vita bisogna puntare a cose grandi, alla felicità, quella che lui stesso desiderava ardentemente (la moltitudine di pesci). Dio vuole che esca fuori la parte più bella di te, quello di Simone infatti è un atto coraggioso di fiducia verso Dio e quindi anche verso se stesso.

Mi viene in mente una canzone di Brunori Sas a cui tengo molto, si chiama “La verità” e vorrei concludere il mio pensiero con queste frasi.

“Te ne sei accorto, sì, che tutto questo rischio calcolato toglie il sapore pure al cioccolato e non ti basta più”

In tutte quelle scelte dove si giocherà la nostra vita non pretendiamo di sapere in partenza se quella sarà la cosa giusta o la cosa migliore per noi o per chi ci è accanto, magari sarà le scelta peggiore che potremmo fare, ma interroghiamo innanzitutto la nostra libertà. “In questa scelta mi sento libero?” Ed interroghiamoci su quello che ci spinge a fare quella scelta. “Per chi è questa cosa? A quale desiderio risponde? Se sapremo dirci questo non servirà a nulla stare lì a calcolare e a temporeggiare, ma come Simone, bisogna essere disponibili a compiere un atto coraggioso di fiducia.

“Te ne sei accorto, sì , che passi tutto il giorno a disegnare quella barchetta ferma in mezzo al mare e non ti butti mai. Te ne sei accorto o no, che non c'hai più le palle per rischiare, di diventare quello che ti pare e non ci credi più.”

Scegliere molte volte ci farà paura, rinunciare a quelle quattro-cinque certezze per qualcosa di indefinito non è semplice, ma se fossero proprio quelle a tenerci fermi al porto e a non permetterci di prendere il largo? Scegliere di lasciar andare il "comodo" ed "la cosa certa" è un atto di vera pazzia e di vero coraggio. Per fiorire bisogna essere coraggiosi, pensa ad un fiore che, nonostante le tempeste a cui sa di andare incontro, sceglie di donare la sua bellezza a chi lo guarda, sempre.

Fa prendere il largo a quella barchetta ⛵️

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