Amarsi secondo San Paolo: Inno alla carità (1Cor,13)

Amarsi secondo San Paolo

1° incontro
Inno alla Carità

"Amarsi secondo San Paolo" è un ciclo di incontri/catechesi ideato dallo scrittore e teologo Paolo Curtaz rivolte principalmente a coppie di fidanzati, sposi e "scoppiati" (come dice lui). In queste catechesi Curtaz affronta e sviscera la tematica dell’Amore, servendosi delle potenti parole dell’apostolo Paolo, in cui tale aspetto ha un ruolo fondamentale nella sua predicazione.

San Paolo, da persecutore dei cristiani farà un incontro che gli stravolgerà la vita e diventerà ,come lui stesso si descrive, un “Servitore di Cristo Gesù, apostolo per vocazione, scelto per annunciare il Vangelo” (Rm1,1).
Paolo è semplicemente un uomo salvato dall’Amore, che ha fatto esperienza di Gesù Cristo. 
Questo incontro segnerà una svolta decisiva nella sua vita che non potrà far altro che testimoniare ed il modo in cui lo fa è così vero, umile, semplice, incisivo che va dritto al cuore.
Per Paolo, come per molti altri cristiani, c’è un prima ed un dopo l’incontro con Dio e lascia che te lo dica…il dopo, se veramente accogli Cristo nella tua vita, è di un altro livello. Pensa un po' cosa ha fatto Paolo! Ha portato il vangelo in quasi tutto il mondo!
Ci piacerebbe condividere con voi alcuni stimoli e riflessioni personali emerse dall’ascolto di questi incontri, sperando che possano far breccia nel vostro cuore. 

Curtaz parte da questo presupposto, il luogo in cui ci amiamo è l’oggi. Il presente è l’unico tempo in cui abbiamo la possibilità di amare.
Quante persone sono bloccate nei ricordi, nelle ferite del passato o sono troppo proiettate nei loro piani futuri e non stanno amando! Sapete, è davvero un peccato, un'occasione persa!
C’è un modo di amare che può dirsi cristiano? L’amore è una scelta. Se l’amore fosse solo un sentimento che viene e va, come molti lo intendono, non ci basterebbe. Non riempirebbe la nostra vita. Io scelgo di cercare insieme a Te il senso della vita, la felicità ed è bello pensare che siamo compagni di viaggio nonostante le tante difficoltà, le fragilità di entrambi, gli impedimenti del momento presente. Ma in realtà, insieme, dove stiamo andando? Qual è la nostra meta? L’amore si vive nel dono totale di se, la coppia cristiana prende Gesù come modello, dare la sua vita per l’altro. Gesù è lo sposo/la sposa ideale e la meta. Amare è l’avventura più grande, è scegliere di farlo ogni giorno, e chi meglio di Gesù può insegnarcelo?

Ora leggiamo cosa San Paolo dice riguardo all’Amore nella prima lettera ai Corinzi al capitolo 13:

"Se anche parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non avessi la carità, sono come un bronzo che risuona o un cembalo che tintinna. E se avessi il dono della profezia e conoscessi tutti i misteri e tutta la scienza, e possedessi la pienezza della fede così da trasportare le montagne, ma non avessi la carità, non sono nulla. E se anche distribuissi tutte le mie sostanze e dessi il mio corpo per esser bruciato, ma non avessi la carità, niente mi giova. La carità è paziente, è benigna la carità; non è invidiosa la carità, non si vanta, non si gonfia, non manca di rispetto, non cerca il suo interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, non gode dell'ingiustizia, ma si compiace della verità. Tutto copre, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta. La carità non avrà mai fine. Le profezie scompariranno; il dono delle lingue cesserà e la scienza svanirà. La nostra conoscenza è imperfetta e imperfetta la nostra profezia. Ma quando verrà ciò che è perfetto, quello che è imperfetto scomparirà. Quand'ero bambino, parlavo da bambino, pensavo da bambino, ragionavo da bambino. Ma, divenuto uomo, ciò che era da bambino l'ho abbandonato. Ora vediamo come in uno specchio, in maniera confusa; ma allora vedremo a faccia a faccia. Ora conosco in modo imperfetto, ma allora conoscerò perfettamente, come anch'io sono conosciuto. Queste dunque le tre cose che rimangono: la fede, la speranza e la carità; ma di tutte più grande è la carità!”

Ogni volta che leggo questo passo inevitabilmente mi domando cosa sia veramente essenziale per me, cos’è che sta al centro della mia vita. Cerco ogni volta di darmi una risposta.
Con il tempo l’incontro con il Signore mi ha aiutato a sradicare tante immaturità e maschere che, soprattutto a livello relazionale, mi limitavano, non mi permettevano di essere pianamente me stessa. Scavando a fondo mi sono accorta che dietro tanti miei atteggiamenti c’era una gran sete d’amore. L’apertura all’altro nella libertà è stato per me un punto di svolta, ha fatto nascere in me tante domande e desideri mai sentiti prima.
E’ stato proprio durante un ritiro sul percorso delle Dieci Parole che ho capito che la più grande opportunità che mi è stata data in questa vita è quella di giocarmi nell’amore, di amare.
“Tu sei fatto per amare”, queste parole risuonavano ripetutamente nella mia testa.
Ho capito che potrò avere pure la mia lista interminabile di difetti insopportabili, il mio bagaglio di errori, potrò avere pure paura di non essere capace, di non essere all’altezza, ma quello che mi salva  è sapere che sono fatta per Amare e questa è la cosa che saprò fare meglio, ed in modo unico. Allo stesso tempo è anche un'altra la notizia sconvolgente, che proprio Gesù Cristo è stato il primo ad amarmi in una maniera smisurata dando la sua vita per me.
“Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni e gli altri come io ho amato voi”(Gv,15,12)
Sembra che tutto sia concatenato, da un amore nasce un altro amore. Dal suo amore attingo per poter amare a mia volta.

Leggendo gli aggettivi che Paolo usa per descrivere la Carità ogni volta faccio memoria di come Dio ami, mi ami e vuole che io ami. Il fare memoria di questo amore mi aiuta a fare luce nei momenti più bui, nei momenti in cui penso di non essere all’altezza. 
Spesso mi chiedo se sarò in grado a mia volta di amare così la persona che mi sta a fianco.
Questo certamente non posso saperlo, l’unica cosa che so è che lo desidero e che ho un Maestro ineguagliabile.
Se dovessi paragonare le parole di questo passo a qualcosa le paragonerei ad una carezza ed allo stesso tempo ad una scossa.
Come una carezza ricevuta da una persona che ami mi ricordano che in questo viaggio, che è la mia vita, non sono sola, c’è un Amore da cui potrò sempre attingere e di cui fidarmi ogni giorno per essere pronta ad amare nella maniera a cui sarò chiamata ed è questo che è al centro della mia vita. 
Come una scossa invece mi risvegliano dal sonno, dalla mediocrità in cui corriamo il rischio di imbatterci e mi danno la carica per non limitarmi nell’amore ma anzi a dare il meglio di me.
“Queste dunque le tre cose che rimangono: la fede, la speranza e la carità; ma di tutte più grande è la carità!”









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