Perché due persone si sposano? (Ef 5)

 

Amarsi secondo San Paolo

4° incontro
L'amore è un sacramento

Cos’è che porta due persone che si amano a sposarsi? Convenienza? Perché si è fatta una certa? Perché è il sogno dei miei genitori? Perché dopo tanti anni è la cosa giusta? Perché è tradizione?
Diciamo che se il motivo è uno di questi è meglio rimandare!
Nella società odierna il matrimonio sta passando sempre più di "moda". Questo perché? Forse il motivo è che si sta perdendo il senso profondo di questo passo, non si riesce a vederne una bellezza ed una reale motivazione. Se mi sposo o non mi sposo che differenza fa giustamente?
Molte persone definiscono addirittura il matrimonio come la tomba di una relazione oppure la fine della propria libertà. Ma tu pensi veramente che sia cosi?
Tu davanti ad una cosa che ti rende felice come fai a non volerla per sempre? Noi siamo fatti per qualcosa che duri per sempre, per un eterno.
Oggi vorrei parlarvi del matrimonio in un modo diverso da come solitamente ci viene presentato e viene percepito dalla nostra società, lo stesso Paolo nelle sue lettere gli attribuisce un significato nuovo.
Nel catechismo della chiesa cattolica vengono dette queste cose riguardo al matrimonio:

Parte seconda, capitolo terzo, articolo 7- il sacramento del matrimonio
1604 Dio, che ha creato l'uomo per amore, lo ha anche chiamato all'amore, vocazione fondamentale e innata di ogni essere umano. Infatti l'uomo è creato ad immagine e somiglianza di Dio che « è amore » (1 Gv 4,8.16). Avendolo Dio creato uomo e donna, il loro reciproco amore diventa un'immagine dell'amore assoluto e indefettibile con cui Dio ama l'uomo.
1661 Il sacramento del Matrimonio è segno dell'unione di Cristo e della Chiesa. Esso dona agli sposi la grazia di amarsi con l'amore con cui Cristo ha amato la sua Chiesa; la grazia del sacramento perfeziona così l'amore umano dei coniugi, consolida la loro unità indissolubile e li santifica nel cammino della vita eterna.

Che bello pensare che l’amore tra due persone sia un sacramento e sia, allo stesso tempo, una vocazione, un modo attraverso cui amiamo ed essere pienamente noi stessi. Il matrimonio è scegliere di rispondere ad una chiamata e tutto si gioca nella totale libertà di due persone che si incontrano e scelgono di donarsi la vita per sempre. L’amore tra due sposi è il segno vivente dell’amore di Cristo per l’umanità, è una missione nel mondo, è un continuo cammino dove essere fecondi e portare frutto nella propria quotidianità, dove mettersi al servizio, dove ci si apre agli altri e si impara ad accoglierli, dove si sperimenta la tenerezza, dove ci si sostiene a vicenda anche nei momenti di dura prova. Altro che tomba, è un sepolcro spalancato!

Certamente io non posso dirvi nel concreto cosa vuol dire sposarsi in Cristo, proprio per questo voglio raccontarvi una storia che mi sta a cuore ed ogni volta mi porta a farmi tante domande.
Questa è la storia di Chiara Corbella ed Enrico Petrillo raccontata nel libro, al quale farò riferimento, “Siamo nati e non moriremo mai più” (Vi consiglio di leggerlo!).
Chiara ed Enrico si incontrano per la prima volta a Medjugorje nel 2002. Il loro fidanzamento durerà 6 anni e sarà pieno di alti e bassi, di litigi, di riappacificazioni e di rotture. Una rottura in particolare sarà fondamentale per Enrico e Chiara, e sarà proprio questa che gli farà capire a cosa sono chiamati ed a fare una scelta definitiva sul loro cammino. Nella storia di Chiara ed Enrico il fidanzamento è stato uno dei passaggi più importanti, anzi fondamentale per poter accogliere quello che il Signore ha pensato per loro e poter compiere quei “piccoli passi possibili” quotidiani.  Chiara ed Enrico hanno innanzitutto dovuto fare esperienza personale dell'amore grande del Signore, è stato questo che ha permesso loro di fare ciò che poi hanno fatto, è stato il punto di svolta. 
E' cosi che durante la marcia francescana verso Assisi Enrico chiese a Chiara di sposarlo. Il matrimonio venne celebrato il 21 Settembre del 2008.
Questi due sposi hanno scelto di portare avanti la gravidanza di due bambini a cui sono state diagnosticate patologie incompatibili con la vita che gli hanno permesso di vivere solo per un paio di ore, hanno deciso di portare avanti la gravidanza di loro figlio Francesco (che ad oggi ha quasi dieci anni), nonostante a Chiara fosse stato diagnosticato un tumore poco dopo. Chiara ed Enrico non hanno mai esitato ad aprirsi alla vita, e Chiara lo ha fatto fino a dare la propria vita. Chiara morì nel 2012 come si dice "con il sorriso sul volto". Nel libro si legge che insieme emanavano una gioia ed una speranza incredibile, sradicavano tutte le logiche del mondo. Lo sguardo dolce di Chiara, il coraggio e la forza di Enrico lasciavano tutti senza parole, soprattutto i loro cari e gli amici più stretti. Chiara riusciva ad emanare una luce incredibile addirittura negli ultimi giorni della sua vita. Il loro matrimonio si è spalancato alla vita e continua a donare vita e speranza agli altri, è diventato un dono. Chiara ed Enrico non sono super eroi, sono due persone normali che si sono semplicemente lasciate amare e si sono fidate del Signore. Questo gli ha permesso di entrare pienamente nella loro vocazione e di essere felici.
Mi piacerebbe concludere con questa frase del libro:

“Accanto a loro non si faceva nessuno fatica a credere alla vita eterna. Ti sembrava di toccarla, ti rendevi conto di esserci già immerso. Uno dei doni più grandi che ci hanno fatto è stato mostrarci che abbiamo soltanto l’oggi. E in questo presente puoi essere felice più di quanto immagini. E’ nelle cose ordinarie che può intervenire lo straordinario di Dio. E loro hanno imparato in modo mirabile a fare spazio alla grazia. […] Il loro matrimonio è stato la struttura di tutto. In questo sacramento la grazia si moltiplicava. Davanti ai nostri occhi si trasformavano in un altare. [...] Chiara ed Enrico con la loro storia l’hanno dimostrato; hanno vissuto il loro matrimonio come un cammino sicuro per la santità, come una piena vocazione”


 "Siamo nati e non moriremo mai più"
Storia di Chiara Corbella Petrillo
(Simone Troisi e Cristina Paccini)











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